Le etichette “no-label look” sono nate per unire l’utile al dilettevole, vestendo un contenitore con tutte le informazioni, i loghi e le grafiche necessari e lasciando in bella vista il contenuto: ecco il motivo per cui questo tipo di etichette è largamente utilizzato nel settore alimentare.
Le no-label look devono la loro trasparenza sia al materiale frontale (generalmente polipropilene) che all’adesivo utilizzato, appositamente composto al fine di non lasciare anti estetiche bolle d’aria.
Queste componenti permettono di ridurre o addirittura eliminare la percezione dei bordi dell’etichetta, che si integra perfettamente al contenitore donandogli un aspetto molto simile alla stampa serigrafica diretta.
Non solo cibo
Questa peculiarità delle no-label look di conferire un effetto simile alla stampa diretta sul contenitore, le rende appetibili anche per settori quali il wine & beverage o il cosmetico, da sempre estremamente attenti all’estetica del packaging.
Un’interessante applicazione di questa tipologia di etichette è l’effetto “teatrino”, efficacie proprio quando il contenuto è trasparente (vino, birra, profumi, oli e via dicendo). L’interazione dell’etichetta frontale con quella posteriore fa sì che la grafica dell’una dialoghi con quella dell’altra in modo coreografico e decisamente attraente.
La svolta sostenibile
Anche nel caso delle no-label look i produttori di materiali adesivi hanno profuso enormi sforzi nella ricerca di supporti alternativi.
Per i frontali si può optare per film di origine vegetale, ricavati dall’etanolo proveniente dalla canna da zucchero, oppure riciclati, prodotti da materiali post-consumo che non hanno nulla da invidiare a quelli generati da materie prime fossili.
L’abbinamento con adesivi rimovibili che consentano di rimuovere facilmente l’etichetta dal contenitore o compostabili assieme al contenitore stesso, danno modo alle aziende di orientarsi verso soluzioni che mantengono intatto l’effetto visivo e tattile dell’etichetta rispettando al contempo l’ambiente.